Ballate del Maine
Ballata 1
Con suo padre, senza padre
con tutti i padri della terra e del vento,
oh padre, padre dell’ultima pioggia,
della terra mai vista, di quella neve
che cadeva sulle ossa dell’uomo
che era caduto senza prezzo, senza vestiti,
disperato senza veli per coprirsi
all’arrivo della morte.
Ah padre, questa è solo
la finzione della morte,
la terra che finge di morire,
invece dorme e aspetta
l’arrivo della primavera,
in modo che le lettere gelate
del suo alfabeto rimangano vive
per poi uscir fuori a perdersi di nuovo
con un nuovo potere, tra frutti e fiori.
Padre, oh padre
dormi come la terra dorme,
dormi come finzione, all’inizio
e alla fine della vita,
non c’è riposo, quando forze vitali
in silenzio lavorano, obbedienti
a qualcosa che sfugge
che la scienza cerca invano.
Nessun mistero, padre,
non c’è mistero da spiegare
dietro il mormorio della neve,
sotto le scosse che agitano la terra,
sono tutte in attesa le gemme
e con calma aspettano, silenti.
Al momento opportuno
tutte le lettere della pioggia
saranno pronunciate
ed il suolo che sembra sprecato
avrà nuova forza, perciò padre
resta solo la pazienza,
l’attesa del ritorno
dell’ora delle uova
nel cascinale della memoria.
Resta l’attesa, oh padre,
con la pazienza che accoglie
i piccoli miracoli profondi,
sulla cima dell’albero nudo
solo per un momento
saremo ricongiunti,
nella stanza del tesoro
da cui non siamo mai usciti.
Ballads of Maine
Ballad 1
With his father, without a father
with all the fathers of earth and wind,
oh father, father of the last rain,
of the unseen land, of the snow
that fell on the bones of the man
who fell without price, without clothes,
desperate, without a stitch to cover him
at death’s coming.
Ah father, this is only
a pretence of death,
the earth that pretends to die,
but sleeps and waits
for the coming of spring,
so that the frozen letters
of its alphabet stay alive
to then come out and lose themselves again
in their new power, amid fruits and flowers.
Father, oh father
you sleep as the earth sleeps,
as if you were pretending, at the start
and end of life,
there is no rest, when the vital forces
work in silence, obedient
to something fleeting
that science vainly seeks.
No mystery, father,
there is no mystery to be explained,
behind the snow’s murmuring
under the shocks shaking the earth,
the gems are all waiting
abiding in stillness, silence.
At the right moment
all the rain’s letters
will be pronounced,
and the ground that seems wasted
will have new power, therefore, father,
only patience is left,
the wait for the return
of the hour of the egg
in memory’s farmstead.
What’s left is the waiting, oh father,
with the patience that welcomes
the little profound miracles
at the edge of the naked tree
for only a moment
we will be reconnected,
in the treasury
that we never left.
Ballata 2
Forse questa è casa mia, forse,
ma che dico, forse è la casa marina
salata da schiuma trasparente, che dico,
forse è la solita melodia, forse
ora lo dico, adesso sembra strano
senza rocce che rompono il silenzio
sembra vero, ora come allora,
le onde che arrivavano mute
aspettando il gesto dalla riva,
il saluto dalla linea sabbiosa,
sotto il sole che le rovesciava
oppure cantando in movimento,
tu ed io, in movimento
al canto sulle navi, canto in corsa
appena raggiunta la riva,
navi avanti e indietro
come uccelli al tramonto
che volano in silenzio,
risparmiano la voce
per poi poter cantare la solita melodia.
Se torno la nave sarà già partita,
se parto la nave sarà già tornata,
come in un ciclo, circolo,
pittura sulla parete,
come una melodia.
Ballad 2
Maybe this is my home,
but what am I saying, maybe this is the marine house
salted by transparent froth, what am I saying,
maybe it’s the usual melody, maybe
now I’ve got it, now it seems strange
without stones breaking the silence
it seems true, now as then,
the waves that arrived mutely
waiting for a sign from the shore,
a wave from the sandy line,
under the capsizing sun
or singing in movement,
you and I, in movement
to the song of the ships, a song in motion
having just reached the shore,
ships behind and before
like birds at sunset
that silently fly,
saving their voices
for singing the usual melody.
If I come back the ship will have already departed,
if I leave the ship will have already returned,
a round trip, circular,
a picture on the wall,
like a melody.
Ballata 3
Volo impercettibilmente calmo, come in un film
in cui suo fratello guardava distrattamente la spiaggia,
per poi trovare conforto in una nuvola
su cui l’occhio si posava,
come quella volta, ancora in volo, ma con altri,
non più suo fratello ormai distratto, senza conforto,
con altri che all’epoca parlavano di morte, come la morte
fosse passata calma, in volo, come in un film
a parlare di morte, morte come blocco della foto
remota eppure presente, saluto a due mani
da lontano, nel fotogramma ingiallito, quelli che rimangono
fanno domande, se lo chiedono, dove si va?
Ma sì, c’e’ da chiederselo, che succede, cosa si vede?
Ora come in un film, ma questa volta all’indietro,
ai giorni di scuola, sulle scale che contengono le impronte
che ancora parlano di lui, come quella volta con i suoi amici,
ancorati alle pagine, a parlare di morte, era sull’Atlantico, era sul Pacifico?
Da est ad ovest, da ovest ad est, a parlare
da est ad ovest, da ovest ad est per non tornare
non tornare ai giorni della scuola, quelli della pioggia,
irragiungibili, così ad ovest come ad est.
impercettibili, in volo, a chiederselo, che cosa si vede?
Andando verso ovest, verso est, come sempre
alla fine del ritornello, verso ovest verso est
a chiederselo di nuovo, che cosa si vede?
Ballad 3
A still imperceptible flight, like in a film
in which his brother watched the beach distractedly,
to find comfort then in a cloud
on which his eye rested,
like that time, still in flight, but with others,
no longer his brother, distracted by now, discomforted,
with others that at the time spoke of death, as death
had passed calmly, in flight, like in a film
speaking of death, death as a freeze of the photo
remote and yet present, a two-handed wave
from far off, in the yellowing movie still, those who are left
inquire, they ask themselves, where do we go?
Indeed, we should wonder, what happens, what do you see?
Now, as if in a film, but backwards this time,
to his schooldays, on the stairs that keep the prints
that still speak of him, like that time among friends
anchored to the pages, speaking of death, on the Atlantic or the Pacific?
From east to west, from west to east, speaking,
from east to west, from west to east, not turning back,
not going back to his schooldays, the rainy ones,
unreachable, to the west or east,
imperceptible, in flight, to wonder: what do you see?
Going westward, eastward, as always
at the end of the refrain, westward eastward
wondering again: what do you see?